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I trent’anni del ristorante La Peca: il successo della famiglia Portinari

Lo chef Nicola Portinari (ph. Gabrio Tomelleri).

1986-2017: sono ormai tre decenni che i fratelli Pierluigi e Nicola Portinari, con Cinzia Boggian, imprimono la loro Peca (in dialetto “impronta”) sulla ristorazione del nord est e non solo. Un successo costruito giorno dopo giorno a Lonigo, nello scenario bucolico dei colli Berici, in quella provincia profonda che ha covato le migliori energie della ristorazione italiana. Decisive per l’accelerazione in corso.

Ristorante La Peca, I fratelli Portinari e Cinzia Boggian
I fratelli Portinari e Cinzia Boggian (ph. Gabrio Tomelleri).

Ed è stato il sogno di un trio di autodidatti, che alla cucina si sono appassionati da clienti di tavole importanti, dopo l’iniziazione dei due fratelli ai métiers de la bouche nella macelleria con gastronomia di famiglia. Nicola, che oggi guida la cucina, si è formato sui libri e nei congressi del settore, con l’eccezione di brevi stage alla Pinède di Alain Ducasse e al ristorante Arzak, non senza l’aiuto iniziale del cugino Andrea Sarni del Principe di Arzignano. Mentre Pierluigi, sommelier e pasticciere, ha imparato tutto sul campo. Nei fatti la loro è una cucina a due teste e a due mani, dove Pierluigi con il suo grande palato esercita una funziona maieutica sull’istintività del fratello.

Ristorante La Peca, la sala
La sala (ph. Gabrio Tomelleri).

Cinzia Boggian, dal canto suo, era arredatrice quando si è seduta da cliente a tavola, per non lasciare più il ristorante. Il suo posto è sempre stato in sala e in cantina, fino all’arruolamento del sommelier Matteo Bressan; soprattutto, negli ultimi tempi, il suo senso estetico si esprime negli arredi e nelle mise en place del ristorante: firma originali centrotavola con materiali di recupero, che strappano il sorriso per la loro verve surrealista.

Ristorante La Peca
Bigoli integrali con acciughe, alici marinate e gelato di cipolle agre (ph. Gabrio Tomelleri).

Cucina che spazia tra innovazione e classici del territorio

La cucina è a stile libero, contemporanea per tecniche e sperimentazioni eppure comfort nelle porzioni e nella concretezza, nella generosità del gusto e nei richiami alla memoria, con i vegetali spesso protagonisti, come è d’uopo in una zona così verde; compresi erbe e germogli spontanei, che vengono raccolti tutt’intorno da due signore per il ristorante.

Restano in carta alcuni classici del territorio, come i bigoli con le acciughe, preparati con la crusca, come si faceva una volta, per ripulire il palato e un gelato di cipolla rossa all’aceto di mele al posto del soffritto.

Ristorante La Peca Tartare di astice
Tartare di astice (ph. Gabrio Tomelleri).

Ma la creatività preme, soprattutto nel comparto pesce. Vedi, in liaison con il territorio, la tartara di astice con infuso di salame fresco, omaggio a papà Serafino, che ancora veste il grembiule del norcino. Oppure Laguna veneta, piatto concepito per esaltare i molluschi pescati fra Venezia e Chioggia, appena scaldati sotto la salamandra e serviti con brodo di garusoli e purea di radice di prezzemolo al posto dell’erba.

Ristorante La Peca Laguna veneta
Laguna veneta (ph. Gabrio Tomelleri).

La carta dei vini ha pochi eguali in Italia: sono 2000 referenze, con un ottimo affondo in verticale, originali etichette francesi e tanti “naturali” in evidenza.

Ristorante La Peca

Via Giovannelli 2 – 36045 Lonigo(VI)
Tel. +39 0444 830214
Mail: [email protected]
www.lapeca.it

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