A riconoscimento del grande lavoro fatto dalla casa produttrice, lo champagne Deutz è finalmente entrato nella carta dei vini della maggior parte dei ristoranti stellati d’Italia.
Un risultato notevole per la Maison Deutz, piccola e prestigiosa azienda della Champagne francese fondata nel 1838 e distribuita in Italia da D&C (storico reseller nel settore confectionery e beverage).
Da oggi, quindi, i sommelier dei ristoranti segnalati dalla Guida Michelin potranno proporre in tavola le migliori cuveé Deutz, come il Brut Classic, l’Amour de Deutz, l’Amour de Deutz Rosé e il Blanc de Blanc, quattro fra le etichette più apprezzate da degustatori professionisti e semplici appassionati delle bollicine francesi.
Avere una carta dei vini fornita e pregiata è indispensabile per portare un’attività ai vertici della categoria, un olimpo per pochi dove oggi troneggiano l’Enoteca Pinchiorri di Firenze e La Pergola dell’Hilton di Roma, entrambi ristoranti che vantano cantine di tutto rispetto. Ma anche a Le Calandre di Rubano, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, al Piazza Duomo di Alba o all’Osteria Francescana di Modena si può trovare una scelta di vini, italiani e stranieri, fra le più ampie, accurate e prestigiose del mondo.
Da quest’anno, anche Deutz entra in alcune fra le carte dei vini più accuratamente selezionate, tarate sulla cucina degli chef stellati, dinamiche e aperte alle nuove tendenze.
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Il successo delle etichette di nicchia
Secondo una ricerca promossa da Vinitaly che ha raccolto le voci della critica italiana e dei top sommelier, oggi oltre al prezzo c’è un nuovo fattore che guida la scelta di un vino al ristorante: la curiosità per le etichette di territori meno noti o emergenti. Non basta più essere un intenditore. Oggi il consumatore vuole essere un esploratore, un pioniere. Oltre a un prodotto di alta qualità, vuole conoscere e farsi affascinare dalla storia che c’è dietro un marchio. Vuole capire la filosofia degli operatori che lo producono e la motivazione delle scelte che hanno portato a caratterizzarlo in quel determinato modo e non in un altro.
In poche parole, è l’unicità del prodotto ad interessare i nuovi fruitori e la consapevolezza d’aver scoperto qualcosa di nuovo, precluso ai profani che si approcciano al mondo dei vini in maniera improvvisata, approssimativa. È questo il trend che la Maison Deutz sta cavalcando con dedizione e sempre maggior successo: offrire esperienze sensoriali a tutto tondo, che iniziano con un sorso e vanno a comprendere, poi, le caratteristiche geo-climatiche della campagna francese, la particolarità dei metodi di vendemmia, fino ad arrivare a idealizzare l’essenza stessa del popolo che in quel territorio vive.
[Foto da http://www.coolbrandz.com]
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