Si chiama ALMA ‒ Scuola Internazionale di Cucina Italiana e, a detta di molti, è l’istituto di formazione più importante attualmente in Italia.
Immersa nella food valley italiana
L’idea di fondarla, nel 2004, è venuta ad Albino Ivardi Ganapini e Riccardo Carelli, entrati in gioco rispettivamente coi ruoli di presidente e amministratore delegato. La location, spettacolare, che presero in consegna fu l’allora semi-abbandonata Reggia Ducale di Colorno. Il piccolo paese in provincia di Parma si prestava particolarmente al progetto per via della cultura gastronomica già radicata in zona e la risaputa capacità degli imprenditori locali: humus fertile per implementare un’università per cuochi con ambizione di carattere internazionale.
A riprova della qualità delle competenze imprenditoriali messe in campo, un dato su tutti: il primo corso di cucina, inaugurato nel 2004, contava 17 allievi e durante il primo anno le presenze degli iscritti erano meno di 100; ora lo stesso corso si compone di 80 allievi, divisi in quattro sezioni; si ripete per quattro edizioni annue e il totale delle presenze, considerati tutti i corsi, è di circa 800 allievi l’anno. Il 40% degli studenti proviene dalle venti Scuole internazionali partner di ALMA, che rappresentano tutti e cinque i continenti.
Oltre ai numeri, la Scuola è riconosciuta ufficialmente dal MIUR e incaricata dal Ministero per svolgere la formazione dei docenti tecnico-pratici di tutti gli istituti alberghieri italiani. Nel corso degli anni, dalla cucina le competenze si sono allargate alla pasticceria, alla sommellerie, al management della ristorazione e ai professionisti di sala offrendo così una possibilità formativa a tutto tondo sul mondo della ristorazione.
Percorso formativo impegnativo e stimolante
Ad oggi, i corsi di Alma sono quelli più intensi, lunghi e costosi d’Italia. «Scegliere questa scuola è un investimento sulla propria carriera professionale» assicurano i dirigenti. «Tutti i percorsi richiedono una frequenza di 8 ore in aula per 5 giorni alla settimana, e quasi tutti comprendono uno stage formativo in uno dei 500 ristoranti o delle 300 pasticcerie affiliate sparse in tutto il territorio nazionale».
La continua tendenza ad eccellere è garantita dal rettore Gualtiero Marchesi, padre della moderna cucina italiana, che ha voluto prendere in mano il timone della didattica fin dalla fondazione della Scuola, affidando a Luciano Tona la realizzazione della sua filosofia nella pratica dei singoli percorsi formativi.
Per la Scuola emiliana passano tutti i più grandi chef, maître, sommelier, accademici, giornalisti legati al mondo dell’enogastronomia. Gli allievi raggiungono un livello di preparazione altissimo. Secondo le ultime rilevazioni, oltre 8 su 10 studenti, a fine corso, trovano impiego nel giro di un mese e il 35% di loro viene assunto nel luogo in cui ha svolto lo stage, a dimostrazione dell’elevata spendibilità del diploma conseguito.
ALMA garantisce reali sbocchi in campo lavorativo
La cucina italiana nel mondo è molto amata e il settore è in continua espansione, la richiesta di operatori competenti è alta. Per sbaragliare la concorrenza, ALMA punta soprattutto su due aspetti: il modello di insegnamento unico e collaudato in anni di esperienza e l’entusiasmo con il quale accoglie i nuovi studenti.
Al centro di ogni corso e di ogni esercitazione pratica, c’è la consapevolezza che gli allievi frequentano la Scuola per coronare il sogno di diventare un’eccellenza nel proprio settore di riferimento. Lo staff di ALMA sa di avere la responsabilità di insegnare un mestiere fra i più affascinanti e impegnativi del mondo. Un mestiere che è intimamente legato al territorio, alla bellezza, al benessere, ai bisogni fondamentali dell’uomo. Con passione e abnegazione porta avanti la sua missione.
Di seguito il video istituzionale della Scuola Internazionale di Cucina Italiana presentato in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2015/16 [Fonte: Canale Youtube Di Alma Scuola di Cucina]
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