Il re della cucina piemontese è il tartufo bianco, una specialità che unisce gli appassionati fin dal Settecento, quando il tartufo bianco entrò trionfalmente nelle cucine dei nobili piemontesi, conquistandone il palato. Oggi, il tartufo bianco è il re incontrastato della cucina piemontese, e non solo: la sua fama valica i confini dell’Italia e lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Che cos’è il tartufo?
Il tartufo è un fungo che cresce sotto terra a stretto contatto con le radici di alberi come la quercia, il nocciolo, il rovere, il salice bianco o il pioppo e solo in ambienti particolarmente sani e non inquinati, quindi è possibile giudicare il grado di inquinamento di un luogo anche dalla presenza o meno dei tartufi.
È formato da una massa rivestita da una sottile corteccia e può avere forme diverse, a seconda del terreno dove cresce. In un terreno morbido, il tartufo tenderà ad avere una forma tonda, mentre in un terreno molto roccioso e duro tenderà ad avere una forma bitorzoluta.
Il tartufo bianco: il re della cucina piemontese
Esistono diverse qualità di tartufo: il tartufo nero pregiato, l’estivo, l’uncinato, il moscato, il bianchetto e, infine, quella che è forse la più famosa, rara e costosa, il tartufo bianco. Il suo nome scientifico è tuber magnatum pico e una delle qualità più rinomate di tartufo bianco è quella che si raccoglie nelle Langhe, tra le provincie di Cuneo e Asti, da settembre a dicembre. Perché conservi il suo aroma, andrebbe consumato nel più breve tempo possibile.
Una ricetta piemontese: i tajarin al tartufo bianco
Il tartufo bianco è protagonista di alcune fra le più deliziose ricette del panorama gastronomico piemontese.
Un esempio famoso? I tajarin al tartufo bianco, uno dei piatti più noti della cucina piemontese.
Si tratta di deliziosi tagliolini, generalmente fatti in casa, conditi con scaglie di tartufo bianco; un piatto molto amato non soltanto in Piemonte ma anche nel resto del mondo. I tajarin al tartufo bianco sono una ricetta molto semplice da preparare. Basta scaldare olio e burro con uno spicchio d’aglio e, una volta che l’aglio è rosolato, toglierlo e aggiungere le scaglie di tartufo. La pasta va tolta al dente e poi ripassata in padella con il condimento, aggiungendo un po’ di acqua di cottura per farla mantecare. A scelta, si può condire il tutto con il parmigiano per rendere il piatto ancora più cremoso e mantecato.
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