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Estate 2017: 10 ristoranti gourmet in Salento (e dintorni) da non perdere

ristoranti gourmet in salento, Grotta Palazzese
Grotta Palazzese a Polignano a Mare (foto dal sito web del ristorante).

L’estate si avvicina a grandi falcate. La stanchezza accumulata in un anno di lavoro comincia a farsi sentire e la voglia di evasione preme al punto di farci immaginare mete esotiche e paradisi equatoriali, lontani dal caos e dallo smog metropolitano. Finora ci siamo solo fermati davanti all’agenzia di viaggio ma abbiamo in mente di farci un salto per pianificare con tutti i crismi la vacanza che, senza dubbio, ci siamo meritati. E stiamo così, al lavoro, con la testa fra le nuvole, mentre il capo ci guarda in cagnesco (lui se la può permettere la Polinesia) e il collega ci versa il sale nel caffè.

Pensiamo solo al mare, al sole, alle spiagge, alle prelibatezze che gusteremo, a quanti sono i chilometri che vorremmo mettere tra noi e il posto in cui siamo costretti a vivere. Ci confessiamo con gli amici. Diciamo loro che le nostre finanze languono, che le ferie sono troppo brevi per ipotizzare un viaggio con dieci scali aerei, che la pigrizia mentale è invalidante al pari di un conto in rosso (questo lo teniamo per noi). Poi, un’idea si fa strada nel cervello. “L’Italia è il Paese più bello del mondo”. Iniziamo a ripeterlo come un mantra. E allora i neuroni prendono a pompare impulsi elettrici sulle sinapsi. Dai gangli passano istantanee che il cervello va a pescare dalla memoria lunga. A nulla servono i depliant che abbiamo sfogliato né gli innumerevoli spot che la TV riversa nelle nostre vite. Le papille gustative sono già in funzione, secernono copiose in vista di riprodurre quel gusto dimenticato; quel boccone, unico e irripetibile, che abbiamo assaggiato nel lontano ʾ89 quando andammo a trovare zia Maria di Gallipoli. Quei gamberi rossi ci sono rimasti dentro. Abbiamo cercato quel sapore in tutti i crostacei che poi abbiamo assaggiato ma non abbiamo trovato che succedanei. Una vita di surrogati, questo pensiamo. Ci sta montando una tristezza incredibile e allora, in un attimo, decidiamo di redimerci. Andremo alla ricerca di quei sapori perduti. Torneremo finalmente in Salento.

E allora, dato che zia Maria nel frattempo è passata a miglior vita, stiliamo una mappa dei locali salentini che dobbiamo assolutamente provare.

Ciò che segue è un resoconto accertato sulla base di esperienze dirette di 10 ristoranti gourmet in Salento che ci sentiamo di consigliare caldamente. C’è chi al lavoro non conta granché e le vacanze è costretto a prenderle a maggio.

ristoranti gourmet in Salento, vista di Gallipoili
Vista di Gallipoli.

Partiamo da Gallipoli perché il richiamo del sangue è un imperativo. Ne abbiamo provati di più ma tre sono i ristoranti che ci sono sembrati degni di nota:

La Giudecca

Ristorante con vista panoramica sul lungo mare di Gallipoli. Menu mediterraneo prevalentemente a base di pesce. Locale chic, arredato in stile moderno, rivestimenti in legno e comoda terrazza esterna. I soffitti alti rendono le due sale ariose e confortevoli. Personale discreto e accogliente. Da provare assolutamente la cicala greca. Il prezzo si aggira intorno ai 50-60 euro. Sacrosanti e ben spesi.

Bleu Salento Lounge restaurant

Il ristorante si trova nel porto turistico della Città Bella, sotto lo splendido borgo antico. Si mangia guardando il molo e le barche attraccate in attesa di riprendere il mare. La sala interna è arredata in modo molto ricercato. Abbiamo aperto con un antipasto di pesce crudo, seguito da uno sgombro all’agro su caviale di melanzane. Interessante il tagliolino su tartare di gambero rosso, julienne di seppie e zeste di limone candito. Fornita la cantina che predilige i vitigni autoctoni senza tralasciare le etichette nazionali ed estere. Tutto ottimo. Si resta intorno ai 50 euro, vino escluso. Noi abbiamo esagerato con la bevanda sforando i 70, ma non facciamo testo, eravamo entrati in uno strano stato di euforia.

Trattoria Le Puritate

Il ristorante dispone di un’elegante veranda in legno con vista mare e si trova sulla passeggiata che costeggia le mura di Gallipoli. L’arredamento è elegante e il personale competente e gentile. Il menu è quasi esclusivamente a base di pesce. Degni di nota, il giro di antipasti e i gamberi al brut che ci hanno fatto gridare al miracolo, come quelli di zia Maria. Per un pasto completo, si parte da 45 euro a salire. Il locale si trova in una zona ZTL ma non è tassativo arrivarci in macchina quando si possono fare due passi tra le bellezze architettoniche della città. Segnalato nel 2017 dalla Guida Michelin.

A Lecce, capoluogo di provincia, siamo passati in cinque ristoranti e tutti ci sono sembrati all’altezza delle aspettative. Eccoli, in pillole:

300mila Lounge

Ristoranti Gourmet in Salento, l'interno di 300mila Lounge
300mila Lounge (foto dal sito web del ristorante).

Sicuramente il più cosmopolita che abbiamo trovato in Salento. Il locale è nel centro di Lecce, in via Centoquarantesimo Reggimento Fanteria. Gli arredi sono curati nei minimi particolari, con un gusto estremamente moderno. Personale molto cordiale. Ambiente tranquillo. Abbiamo gustato il sushi e il pollo croccante con salsa agrodolce: davvero notevoli. Risulta difficile stilare un prezzo medio perché ci siamo serviti abbondantemente anche dei servizi del nutritissimo bar. Comunque, sia, un’esperienza sensoriale da ricordare.

Myosotis

Il ristorante si trova all’interno dell’Hotel President. Propone una sapiente reinterpretazione della cucina tradizionale salentina. Prodotti e sapori sono tipicamente locali. Il salone, di dimensioni notevoli e arredato in maniera molto elegante, si presta come location per pranzi di lavoro, coffee break e buffet. Ottimo il filetto di orata con sbriciolata di frisa ai capperi e pomodorini ma anche le pennette bio con julienne di zucchine e salmone marinato scottato al brandy. Grazie alla collaborazione con Groupon, periodicamente è possibile acquistare cene scontate fino al 70% dal prezzo originario. Tra quelli visitati, forse il locale che si presta meglio all’organizzazione di cerimonie importanti.

Le Quattro Spezierie

Siamo nel centro storico di Lecce. Un po’ in controtendenza con l’attuale tendenza fushion delle cucine regionali, qui i piatti tornano ad esprimere la loro territorialità. Lo chef Cosimo Simmini sceglie con cura le materie prime e crea piatti dal sapore intenso. Indimenticabili gli agnolotti allo scorfano in guazzetto di mare con datterini e origano di macchia. In estate, è possibile cenare nel roof garden, all’ultimo piano del resort, e godere di una vista mozzafiato sui tetti e le chiese della città. Il locale è convenzionato Groupon ed è possibile usufruire di offerte periodiche con uno sconto oltre il 50%. Nel 2017, il ristorante è stato segnalato dalla Guida Michelin.

Ristorante Atenze

Cucina tradizionale pugliese reinterpretata in chiave moderna. Spazi ampi e raffinati, arredati in stile classico, permettono di mangiare in un’atmosfera rilassata e piacevole. Da provare assolutamente la calamarata alla pescatora su crema di piselli e menta. Come secondo, il filetto di orata in crumble di nocciola e pistacchio non lascia indifferenti. Il prezzo per un pasto completo si aggira intorno ai 50 euro, bevande escluse.

Il Villino

La struttura si trova a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce. È completamente immersa nel verde, tra alberi secolari e piante d’alto fusto. Un luogo curato in ogni singolo dettaglio. A disposizione dei clienti, due sale e una terrazza con vista sul mare. Ci siamo saziati solo degli antipasti di pesce, abbondanti e buoni. Con vino bianco di cantina locale, abbiamo pagato intorno ai 40 euro. Da ricordare soprattutto per la location. Un angolo di paradiso.

Infine, mai domi e mai sazi, siamo andati anche fuori dal Salento, nella bellissima – e gettonatissima per la prossima estate – Polignano a Mare, in provincia di Bari. Dei locali visitati, due da ricordare:

Trattoria della Nonna

Un posto davvero carino e suggestivo, al centro del paese. Ci siamo affidati al consiglio del maître e abbiamo mangiato delle ottime portate a base di pesce freschissimo. Su tutte, le fettucce con gamberi rossi, menta e basilico. Personale cordiale e ottima selezione di vini regionali. Prezzo medio circa 50 euro. Consigliata la prenotazione.

Grotta Palazzese

Il ristorante si trova all’interno di una delle più grandi delle 80 grotte naturali che si trovano nella zona. Inutile girarci attorno, quello che offre questo locale è uno scenario unico al mondo. Si cena in un’atmosfera da favola, con luci soffuse, cullati dal rumore delle onde che poco più in basso dei tavoli si infrangono leggermente sugli scogli. Un’armonia di colori, suoni e odori irripetibile, un’esperienza a tutto tondo che solletica i sensi e ripaga di ogni sacrificio.

A questi livelli, il prezzo diventa un dettaglio trascurabile. È possibile scegliere tra due menu degustazione e quello alla carta. Abbiamo provato la carta per coccolarci un po’, sul finire del viaggio. Abbiamo assaggiato l’essenza del riso, patate e cozze, la capesanta scottata con cremoso di fave bianche, cicoria insaporita al tandoori e tuille di focaccia. Poi siamo passati ai primi: Fusillo fresco alla farina di cereali con cremoso di cavolfiore, granella di pistacchio di Bronte, caciocavallo di grotta e riduzione di primitivo e calamarata fresca artigianale all’amatriciana di coda di rospo, guanciale stagionato e velo di pecorino romano. Indi, i secondi: tataki di tonno in crosta di mandorle, croccante di verdure ghiaccio, liofilizzato di cipollotti e coulis di cetriolo al tabasco e darna di spigola affumicata in casa, emulsione di peperoni gialli con essenza di pino mediterraneo e verza rossa cristallizzata.

Per eleganza, non diciamo il totale. Ammettiamo solo di essere andati un tantino fuori budget. Ma, indubbiamente, ne è valsa la pena.

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