Per tanto tempo è rimasto un giacimento gastronomico inespresso il pesce di acqua dolce. Finché non è finito nelle reti degli chef. Un’autentica sfida, quella della valorizzazione di carni lungamente snobbate come flaccide e insapori, che invece offrono straordinarie opportunità di manipolazione e una gamma di potenzialità da sfruttare. Ed è una cucina tutta da scoprire quella che se ne ricava, lontana dalle solite braci, di fronte a panorami da sogno.
Ristorante Vecchia Malcesine
![Ristorante Vecchia Malcesine](https://thetastyways.com/files/2018/10/10-DSCF5205-1024x683.jpg)
“Quando vivi di fronte al lago, è naturale sentire che dentro c’è qualcosa da sfruttare. Ho cominciato a ragionarci sopra, ho continuato a sperimentare e non mi sono mai fermato”, dice Leandro Luppi sulla terrazza della Vecchia Malcesine, ristorante che ha aperto vent’anni fa con vista a specchio sul Garda. Il lago a queste latitudini si fa aguzzo e un po’ alpino, come i campanili che rimpiazzano le ville neoclassiche, le rive scoscese del Monte Baldo e le acque straordinariamente pulite grazie al ricambio incessante del fiume Sarca (alle forniture provvede Andreino, vecchio lupo di lago, ogni mattina). Luppi del resto è nato a Bolzano, città dove ha gestito il suo primo ristorante, prima di finire un po’ per caso in zona. Dopo appena 5 anni aveva già staccato la sua stella Michelin: un bel risultato per un cuoco sostanzialmente autodidatta, digiuno di stage o esperienze rutilanti, ma satollo di libri, congressi e sessioni di studio al ristorante.
Ristorante Lido 84
![Ristorante Lido 84](https://thetastyways.com/files/2018/10/MG_3505-1024x683.jpg)
Un po’ più giù, lungo lo stesso lago, ci si può fermare da Riccardo Camanini, uno dei cuochi più in forma del momento: il suo Lido 84, con i tavolini lambiti dalle onde, è un laboratorio di armonie fra sala e cucina, dove gustare piatti eleganti e ricercati, che rivelano una tecnica squisita, acquisita al fianco di Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. Lago chiama Italia, Francia, mondo: vedi la squisita sarda biscottata come uno spiedo alla bresciana, dal morso delizioso di millefoglie caramellata, per un’epitome del territorio.
Ristorante Villa Feltrinelli
![Ristorante Villa Feltrinelli](https://thetastyways.com/files/2018/10/MG_0789-1024x683.jpg)
In alternativa, a pochi chilometri da Gardone, c’è Villa Feltrinelli, forse il ristorante più bello d’Italia, ospitato in quella che fu la residenza di Claretta Petacci e poi dei celebri editori. L’atmosfera di decadenz struggente aureola una cucina fondamentalmente classica, eppure dinamica e scoppiettante: Stefano Baiocco è un fuoriclasse che non ha niente da invidiare a Camanini, grazie a un curriculum altrettanto fitto, che spazia dallo stesso Ducasse a Gagnaire, da Adrià a Joan Roca, e a un talento cristallino. Per chi ama le scoperte, poi, i giovanissimi fratelli Andrea e Marco di Casa Leali a Puegnano.
Ristorante Il Portico
I laghi però sono tanti: a Como è d’obbligo una sosta da Paolo Lopriore, genio incompreso e vincitore perdente della cucina italiana contemporanea, che al Portico di Appiano Gentile rompe gli schemi della ristorazione con una cucina conviviale, finita e assemblata al tavolo grazie a utensili artistici dal commensale, secondo il suo gusto. Un’esperienza sicuramente da provare.
Ristorante Materia
E ancora Davide Caranchini di Materia a Cernobbio: un giovane cavallo di razza, che scalpita a briglie sciolte fuori dai recinti del classicismo, studiato a Londra con Gordon Ramsay e a Le Gavroche (ma non solo).
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